Arrivo
verso le 18 nei pressi del circolo Ilva di Bagnoli, a Napoli, dove il
ministro dell'ambiente Orlando è atteso alla kermesse organizzata
dal Partito Democratico. Fuori all'ingresso c'è il solito
sbarramento di forze dell'ordine che impedisce ai manifestanti del
comitato "Bonifichiamo Bagnoli" di avvicinarsi
all'incontro. Il ministro si presenta con mezz'ora di ritardo e
subito viene circondato dai lavoratori dei consorzi di bacino e da
alcuni esponenti dei comitati contro l'inceneritore di Giugliano. Si
mescolano, così, il dramma lavoro che vede la Campania al terzo posto in Italia per tasso di disoccupazione, e il dramma ambientale di chi
subisce gli avvelenamenti quotidiani della cosiddetta Terra dei
Fuochi.
Il
ministro Orlando risponde alle critiche dapprima sollevando dubbi sul
piano regionale dei rifiuti perché sovrastimato nell'impiantistica
prevista (sono tre gli inceneritori da costruire oltre quello di
Acerra) e dicendosi poi "aperto a nuove alternative
all'incenerimento", ma aggiunge anche che il piano "va
attuato perché ha forza di legge". Un parere già espresso dal
ministro in commissione
Ambiente del Senato nel giugno scorso. Per cui, l'impianto di
Giugliano si farà, ovviamente con gli incentivi Cip 6 prorogati perotto anni dal Decreto del Fare.
La carica della polizia |
Uno dei manifestanti feriti. Fonte: Facebook |
All'esterno
dei cancelli, frattanto, i manifestanti chiedono ai dirigenti di
polizia di consentire l'accesso di una delegazione di quattro
persone. I dirigenti glissano, prendono tempo e la tensione comincia
a crescere. Verso le 19 e 30, si accende di colpo la miccia tra i due
schieramenti e partono le prime manganellate. E' il parapiglia
generale. Seguono attimi di scontri corpo a corpo da cui escono
feriti quattro manifestanti e due poliziotti. Terminati gli scontri,
la polizia acconsente finalmente l'accesso della delegazione. Provo
ad entrare anch'io insieme ad altre due persone, ci avviciniamo e
chiediamo semplicemente di poter partecipare alla conferenza come
cittadini. Mi aspetto un netto rifiuto, e invece il dirigente ci fa
entrare. "Bastava così poco" penso un po' basito. Entro,
il palco è sistemato a pochi metri dal mare, all'orizzonte si
stagliano Nisida e il golfo di Pozzuoli. L'europarlamentare Cozzolino
sta "arringando" il sonnolente auditorio dei democratici,
la sua orazione spazia dal futuro di Bagnoli all'imminente congresso
del PD. Al termine del discorso una sensazione di vuoto mi pervade.
Ripenso allo scandalo dei cinesi arruolati per votare alle primarie
del 2011 in cui fu coinvolto lo stesso Cozzolino, cosa che impedì
agli uomini vicini a Bassolino di poter tornare alla ribalta, aprendo
all'ascesa di Luigi de Magistris.
Il
ministro arriva dopo aver promesso ai manifestanti l'apertura di un
tavolo tecnico indipendente sull'inceneritore a Giugliano. Orlando
ribadisce di aver sbloccato 35 milioni di euro per la bonifica dei
laghetti di Castelvolturno utilizzati come sversatoi di rifiuti
tossici dalla camorra e di aver dato il via alla mappatura delle
discariche abusive. Poi però più nulla: il resto del discorso sarà
incentrato sull'organizzazione del congresso nazionale e sulle
strategie interne del partito, dove il ministro non mancherà di
rimarcare la differenza del PD da "coloro che salgono sul tetto
del Parlamento" e da "coloro che si sono legati al destino
giuridico di una persona".
Alle
21 termina la kermesse democratica. Orlando si appresta ad uscire ma
viene nuovamente circondato dai lavoratori del consorzio di bacino,
ormai senza stipendio da undici mesi: i lavoratori chiedono al
ministro un impegno politico che superi il silenzio della Regione e
permetta loro di essere riassorbiti in una nuova società di
bonifiche, la Campania Ambiente, prima della scadenza della mobilità,
prevista per il 15 settembre, evitando che le operazioni di bonifica
possano finire nelle mani di società private. Il ministro va via in auto blu dopo l'impegno a farsi carico della faccenda, sfrecciando tra le strade buie e desolate del quartiere.
Fuori non ci sono più né manifestanti né polizia, solo il silenzio
del litorale e gli scheletri dell'ex Italsider.
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