Il Tour dei deputati M5S sospesi a via Diaz |
E' da oltre 5 anni che partecipo attivamente alla vita del MoVimento 5 Stelle, fin da quando era semplicemente "Meetup" e non concorreva a nessuna tornata elettorale. Oggi è un movimento politico che ha surclassato la partitocrazia e si avvia a diventare forza di governo. E di questo sono molto contento.
Tuttavia da un paio di anni a questa parte ho vissuto un MoVimento diverso. Partecipare alle assemblee cittadine e regionali vuol dire spesso caricarsi di tensione a causa dell'alto livello di scontro interno, che è cresciuto in via direttamente proporzionale all'aumento dei consensi elettorali e ha catapultato all'interno persone che hanno frainteso il significato del progetto originario. Un MoVimento molto diverso a quello a cui mi ero avvicinato inizialmente, formato da individui realmente desiderosi di cambiare le cose in un modo mai tentato prima d'ora, attraverso la Rete e lo scambio di valori e conoscenze. Oggi questo è vero solo in parte.
Ma non sono queste le ragioni che mi hanno spinto a scrivere questo articolo/lettera, bensì due accadimenti succedutisi in pochissimo tempo.
Il primo è la dipartita del senatore Bartolomeo Pepe dal Gruppo parlamentare del M5S e il suo passaggio al Gruppo Misto. Un'uscita annunciata, che ha curiosamente coinciso con la pubblicazione dei risultati delle votazioni per le europarlamentarie. Come Meetup Napoli avevamo già preso le distanze dal sen. Pepe nel corso dell'assemblea cittadina di inizio marzo con queste motivazioni. Tutta la stampa italiana ha riportato questa notizia come l'ennesimo caso di "dissidenza" alla linea Grillo-Casaleggio, e nessun giornalista si è preoccupato di approfondire le ragioni che hanno portato a quella decisione.
Una di queste riguardava le domande inevase sulle rendicontazioni del senatore Pepe che, confrontate con quelle degli altri parlamentari campani, lo davano come l'eletto campano meno parsimonioso. Sulla base dell'ultima tabella disponibile qui in alto, nel periodo tra Marzo e Dicembre 2013 il sen. Pepe ha restituito appena 14mila euro, mentre la più "virtuosa" risulta essere la senatrice Paola Nugnes con 56mila euro restituiti. Dinanzi a questi numeri e ai mancati chiarimenti, non posso che essere contento della scelta del senatore di andarsene via, il quale finalmente potrà fare la Politica (con la "P" maiuscola) come meglio preferisce, senza alcun obbligo di restituzione dell'indennità. Di certo sarebbe stato più dignitoso dimettersi dalla carica...
Il secondo è il risultato del primo turno di europarlamentarie in Campania. Auguro a Luigia Embrice di rappresentare, se eletta, al meglio le istanze dell'Italia nel Parlamento Europeo. E' una mia coetanea e so che a questa età si può peccare di inesperienza, ma in compenso si ha una grande voglia di agire per il bene comune e si ha la capacità di comprendere rapidamente i meccanismi della macchina burocratica.
Quello che critico è il metodo scelto dallo staff di Beppe Grillo per le "primarie" dei candidati. Nella lista dei candidabili c'erano tante, troppe persone mai viste prima, cosa che a molti (e allo stesso Grillo) è sembrata positiva, ma che a me non è piaciuta perché ci si è trovati davanti al rischio di esprimere soggetti di cui non si conosce l'impegno sul territorio. E' vero che questo elemento da solo non basta a qualificare una persona idonea o meno a ricoprire una carica pubblica, ma non può non essere uno dei requisiti fondamentali per la candidatura.
Inoltre il metodo di votazione adottato dallo staff non assicura l'onestà del voto, a causa del pericolo di condizionamento che il voto può subire se qualcuno abbia deciso di registrare decine di carte d'identità. Un metodo su cui peraltro noi attivisti non possiamo pronunciarci.
A fronte di ciò cosa dire? Si va avanti, ma con qualche dubbio in più.
Ringrazio e chiedo venia a quei 5 - 6 lettori che si sono sorbiti questo discorso. Non sono un tipo che si lascia andare a facili proclami e slogan, soprattutto quando vedo tante cose sbagliate intorno a me, per cui mantengo i piedi ben saldi a terra.
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